sabato 6 novembre 2010

L’ Espressionismo renano

“ l’esposizione mostra come nella grande corrente dell’espressionismo sia attiva una serie di forze che non possiede affinità esteriori, bensì soltanto una direzione comune della for

za, che si esplica nell’intenzione di dare espressione allo spirito soltanto attraverso la forma. L’obbiettivo è la pittura assoluta”.

Queste sono le parole di Ernst, uno degli artisti che aderì al movimento Espressionista renano, in occasione di una loro mostra. Questo gruppo di artisti è caratterizzato da una serie di personalità individuali non legate da un programma comune. L’innovatore e l’organizzatore di questo gruppo fu August Macke, oltre ad essere la figura artistica di maggior rilievo. Egli voleva fare della Renania il terzo centro, accanto a quello di Berlino e di Monaco. Anche i critici dell’epoca riconobbero presto la pluralità di stili all’interno del gruppo.

August Macke , ha un repertorio di soggetti scelti al quan

to differente dalla Brucke, da Dix, da Grosz o Kokoschka. Una delle particolarità che li univa era sicuramente lo spirito di opposizione verso la società guglielmina oltre che accademica. Ma l’intera opera di Macke muove verso l’armonia lasciandosi indietro la sofferenza e i soprusi della guerra e della società borghese. Lo stesso elemento può essere constatato in Marc, di cui fu grande amico. Le figure che popolano i giardini paradisiaci dei dipinti di Macke erano molto estranei dalla sua cerchia: dame vestite di bianco, alla moda, con cappelli a larghe tese, uomini in abiti eleganti. Nell’ozio domenicale pa

sseggiano davanti alle vetrine, lungo i viali e nei parchi, oppu

re si riposano nei giardini dei caffè. Sono i tipici personaggi contro la quale si è sempre schierato il movimento espressionista. Macke

ebbe contatti con l’arte impressionista prima tramite una raccolta privata di uno zio acquisito, che finanziò lui e i gruppi della Brucke e Blaue Reiter. In seguito fece un viaggio a Parigi dove constatò di persona l’innovativi esperimenti di Monet, Manet, Degas, Pisarro e in occasione di quest’incontro disse: “ ho l’impressione di passare da un cratere alla luce del sole”.

A Monaco ebbe esperienza delle tele di Matisse e fecero su d

i lui un’altra forte impressione e il debutto di colori intensi, stesi per superfici, risale direttamente a quella esperienza. Le singole tonalità sono ora limitate chiaramente le una dalle altre. I motivi m

ostrano un costruzione, semplice, lineare e statica. Durante la sua vita ha molte volte sostenuto il gruppo Blaue Reiter, economicamente ed artisticamente anche se, nelle lettere private inviate a Marc, suo grande amico, parla negativamente di loro ed in particolare di Kandinsky!

Tra il 1912 ed il 1913 ci furono due importanti incontri: l’orfismo di Delaunay che fu

responsabile di una profonda ritmizzazione del colore, mentre il cubismo ed il futurismo provocarono l’utilizzo di forme rigide. Infatti le sue rappresentazioni furono invase da una rigida costruzione tettonica, integrando le superfici in una compagine formale ordinatrice. Ad esempio di tutte queste influenze possiamo citare Ragazze al bagno con città sullo sfondo

, 1913, definito da un infinito numero di segmenti circolari; paesaggio con mucche e cammello, 1914, chiaro esempio di adattazione all’orfismo e Composizione a colori, definita da u

n forte senso di astrazione. Rifiutò sempre il dinamismo e la simultaneità del futurismo ma ne riprese la raffigurazione di uomini e donne al passeggio. A Parigi fece visita a Delaunay e alla sua pittura orfica: dalle forme cubiche del Cubismo, aveva creato una pittura pura di colori scissi prismaticamente, mantenendo un cromatismo ridotto. La superficie è ricoperta da una costruzione geometrica di piani, che i contrasti di colori chiari e trasparenti penetrano ritmicamente dissolvendone il carattere statico. Motivi naturalistici, i tetti delle case, i campanili si ritrovano nei dipinti di Delaunay e soprattutto le finestre di cui la luce diventa il tema. Per Macke la luce è un mezzo per accentuare i contrasti e la luminosità cromatica.

Paesaggio con mucche e cammello è definito da una struttura g

eometrica di triangoli opposti l’uno all’altro. In opposizione alle tonalità scure, collocate verso i margini, il giallo splende radioso al centro della composizione.

Nel 1913 dipinge il Grande giardino zoologico, su un trittico su cui dispone tutta la rappresentazione, senza interruzioni. Egli intende questo giardino zoologico come un giardino paradisiaco, dove uomini e donne si incontrano nella natura, la scena è dominata dalla tranquillità e l’uomo è in armonia con gli animali e la natura. I personaggi sono tipici della classe borghese del tempo, ben vestiti, che passeggiano in un paesaggio idealizzato, alla ricerca di un paradiso terrestre di cui trattò anche in altre opere, face

ndo riferimento al mondo orientale.

Con Ragazze sotto gli alberi, 1914,

Macke definisce una composizone dello sfondo molto più libera e l’immagine è messa in risalto dal contrasto cromatico del blu con il bianco.

Nel 1912 Macke scrisse al filosofo Eberhard Gri

sebach : “ bene o male devo dirle qualcosa sul Cubismo. Tutte queste cose, Cubismo, Futurismo, Espressionismo, pittura astratta, non sono che i nomi dati a una svolta che il nostro pensiero artistico vuole fare e sta facendo. Nessuno ha mai dipinto gocce di pioggia sospese nell’aria : sono sempre state rappresentate come strisce. Ora si dipingono allo stesso modo una vettura che passa in corsa sobbalzando, luci tremolanti, gente che balla, così noi percepiamo i movimenti. Il futurismo è li, terribilmente semplice. Le sue possibilità artistiche, contro le quali si è fatta tanta filosofia, sono semplicissime da dimostrare. Ma si dice sempre che spazio, superficie e tempo sono cose differenti, che non si possono mescolare. Se solo fosse possibile separarle. Io non so farlo. Il tempo gioca un ruolo importante nell’osservazione di un quadro. Un quadro viene coperto, nel corso della sua creazione, da una rete ritmicamente scandita di colori, linee e punti, che nella sua forma finale rievoca una somma di movimento vivo. L’occhio corre dal blu al rosso, al verde, a una linea nera, si imbatte in una improvvisa eruzione di bianco, la segue, si confonde in una delicata macchia gialla, dalla quale si staccano piccole macchie rosse, queste si trasformano in macchie verdi e all’improvviso lo sguardo corre di nuovo sul blu, sul rosso, sul verde questa volta guidati da nuove forme, iniziando un nuovo ciclo. Intere parti appaiono calde, color arancio, vermiglie, altre fredde, nere, blu, bianche, grigie. È impossibile percepire questo in un momento. Il tempo è inseparabile dalla superficie”.

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