Al Castello Aragonese di Otranto la designer Raffaela Zizzari riscopre un “non luogo”: il cortile, inteso come area di transito e di distribuzione priva di esperienza emotiva. Lo spazio diventa protagonista del castello grazie ad elementi lapidei che permettono di sostare, dialogare e leggere. L’istallazione è una metafora del progetto architettonico inteso come canale di transizione tra vecchi e nuovi modi di vivere gli spazi all’aperto. Uno spazio meditativo, realizzato con materiali naturali e nobili quali la pietra e il verde, pensato per “umanizzare” contesti urbani vuoti o eccessivamente saturi, un invito a ricollegare l’individuo all’ambiente che lo circonda, rivalutando il potenziale di aggregazione sociale dell’architettura. Il titolo del progetto è anche un omaggio al romanzo omonimo di Remo Rapino, un’opera straordinaria che narra la storia vera di un uomo semplice che da semianalfabeta, preso da una passione per la lettura, raccoglie libri, li accatasta in un cortile e li mette a disposizione di altre persone semplici fino a realizzare, nel tempo, una biblioteca di migliaia di volumi.
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