venerdì 29 ottobre 2010

Urban Green Line nasce da una lunga tradizione di ricerca e innovazione architettonica del corso CAAD, istituito dal Prof. Antonino Saggio. Negli anni passati numerose tematiche hanno coinvolto gli studenti nella sperimentazione di nuove forme architettoniche come ad esempio la mostra virtuale sul Lungotevere Ostiense, Terragni Futuro per l’ Auditorium di Roma o ricerche di punti di crisi nel discorso della Modernità, Crisi ed Information Technology. Si tratta di veri e propri studi sperimentali che riguardano la genetica dell’architettura e che permettono non solo una rilettura delle forme architettoniche passate in chiave contemporanea ma soprattutto l’ideazione di nuove morfologie urbane in dialogo diretto con i fruitori, secondo i principi di mixitè, exchanging, re-building nature, cycling, infrastructuring… .L’architettura sarà così ideata in relazione al suo fruitore e sarà in grado di modificarsi, di reagire agli stimoli esterni , di essere multifunzionale, di trasformarsi un po’ come sa fare l’essere umano! Ed è questo il grande salto che si può compiere con l’Information Technology.

Urban Green Line è una nuova sfida in cui ci proietta il Prof. Saggio, uno stimolo forte che nasce da una conoscenza altrettanto approfondita ed originale, per noi studenti, che riguarda la nostra città, Roma.

Le componenti strutturali di questa proposta sono: il lavoro di gruppo, Modernità Crisi Information Technology, una proposta reale per la città di Roma ed infine l’evoluzione di uno studio che è al principio di questo programma, Urban Voids!

Un primo salto da compiere è l’analisi della scena nativa dell’intera regione del Lazio. Popolata di acqua e vulcani, a Sud di Roma troviamo il vulcano Laziale, mentre a Nord i vulcani Sabatini. Con l’eruzione dei vulcani, la formazione di colate di lava e la loro sedimentazione, hanno dato vita ai monti che noi riconosciamo nei sette colli della valle del Tevere.

Il secondo salto trae origine da una tesi: Roma non è una città romana, ma in essa batte un cuore etrusco.Sappiamo bene che nelle diverse aree di Roma troviamo imprinting diversi, non c’è mai stato uno sviluppo lineare ma piuttosto contraddittorio. E’ evidente come l’imprinting del Nord trae origine da accampamenti militari che successivamente hanno dato origine a vere e proprie città. Si crea così un forte legame tra l’artificiosità architettonica e la spontaneità naturale. L’effetto collaterale che nasce da questo sviluppo è il dominio della pianta come forma dell’ architettura.Nel Sud Italia, il discorso è ben diverso.. l’architettura è un inno, un poema, un altare per la divinità; c’è un legame ben diverso dal precedente, che questa volta lega l’architettura alla divinità, alla trascendenza,alla scultura, all’attenzione per il chiaro-scuro, per la plasticità…quindi con il prospetto!Il centro Italia, Roma, ha un cuore etrusco, che trova la sua natura nella sezione a tutti i livelli, scoprendo così il valore dello scavo e dell’ipogeo.I numerosi parchi archeologici presenti a Roma sono la testimonianza di quanto detto e della volontà politica e culturale di salvaguardare le caratteristiche storiche ed orografiche di questa città.

Il terzo salto è riflessivo: l’intera città di Roma nasce sui dislivelli, la sezione è fondamentale nella storia di Roma e l’ipogeo etrusco vive ancora in essa! Si tratta delle Vie Cave, ossia di percorsi scavati a mano dagli etruschi nell’alto Lazio, lunghi centinaia di metri ed alti fino a venti metri. Perché un elemento così importante per la storia di questa regione è stato omesso a tal punto da essere ignorato da gran parte della popolazione?!si tratta di una motivazione gerarchica per cui la tradizione etrusca risulta essere di importanza secondaria rispetto, ad esempio, a quella greca. Inoltre risulta evidente come l’oggetto scultoreo assumi più importanza rispetto ad un determinato luogo!!

Riguardo alla classificazione delle Vie Cave, si dovrebbe conoscere il DNA della terra per comprendere che a volte risulta essere viva e altre volte da dominare affinchè funzioni. Questi sono aspetti che implicano non solo caratteri fisici ma anche e soprattutto spirituali religiosi. Infatti la celebrazione della morte, in quanto rito religioso, è un ritorno alla madre Terra e le Vie Cave si trovano sempre in prossimità delle necropoli per questo motivo. Il nostro rapporto con la Terra è artificiale, la stiamo bucando e trivellando fino a sfondarla nell’atmosfera e questo è un approccio che nega la possibilità di vedere la terra viva e quindi in grado di trasmetterci messaggi vitali!

Quindi possiamo definire il momento della sezione un fatto fondamentale della cultura di Roma ed organica della città, suggerita dalla tradizione etrusca, ed anche una opportunità per scoprire ed interpretare i processi naturali che accadono.

A livello pratico, invece, è possibile individuare Urban Green Line in un anello che circonda, a sua volta, le aree di Urban Voids individuate sulla mappa di Roma. Urban Voids è un atteggiamento, una filosofia di vita che ribalta l’insegnamento progettuale dove l’architetto è anche una figura imprenditoriale, attivo e partecipe. Il giovane architetto può essere promotore di una nuova visione architettonica, può essere fonte di nuovi stimoli ed essere capace di auto-insegnarsi perché nell’ambito architettonico questo è fondamentale! Per questo Urban Voids presenta sul web trentacinque aree progettuali con un programma comune, ciascuna delle quali dotati di link per saltare in mondi architettonici sempre nuovi.

Urban Green Line è l’anello che delimita queste aree ed è evidenziato dalla presenza di una importante linea di trasporto urbano, il tram. Ci sono importanti studi sul sottosuolo e sulle possibilità dello sfruttamento in superficie; Walter Tocci, politico e intellettuale, ha evidenziato in passato l’importanza del tram sulla rete urbana.. in realtà dietro tutto questo c’è una follia macroscopica, che è stata alla base dell’industrializzazione, la funzionalità!!l’obbiettivo di Urban Green Line è dimostrarne l’opposto e le parole chiave sono : Multifunctionality, Sistematic Green, Information Technology form, living accessibilty, magic crisis.

http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/DIDATTICA/Cad/2010/LEZ/UGL/index.htm


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